Energia comprare o vendere?
Anno precedente | € / Mwh |
2011 | 74,72 |
2012 | 77,00 |
2013 | 65,54 |
2014 | 55,10 |
2015 | 51,69 |
2016 | 42,38 |
2017 | 53,14 |
2018 | 61,91 |
2019 | 53,01 |
2020 | 39,80 |
Media 2011-2020 | 57,20 |
2021 | 125,06 |
Ogni anno a gennaio, l’autorità ARERA emette una delibera con cui stabilisce il valore medio dell’anno precedente, che sarà in sostanza quanto il GSE pagherà la componente energia del ritiro – e dunque dell’immissione da fotovoltaico per eccesso di produzione (ad es. previsto nei contratti di Scambio sul Posto).
L’ultimo valore è dunque quello della delibera di gennaio 2022, che indica una media per il 2021 di 12,5 centesimi a kWh, con un incremento del 120% rispetto alla media del decennio precedente (e del 215% rispetto al 2020, che però era stato un anno di “minimo”.
Preciso però, che quanto viene pagato effettivamente è frutto di un algoritmo esposto sui portali in modo piuttosto complesso, a prova di cultura media, ma comunque in sostanza lineare. Inoltre :
- il pagamento è soggetto a varie condizioni contrattuali
- tra queste, la scelta che il pagamento dell’eccesso di produzione non auto consumato (e quindi immesso in rete) sia effettuato, e non trattenuto a compensazione successiva
- questa scelta comporta che il cliente abbia accesso al portale GSE e se ne occupi. Nel tempo, il credito eventualmente maturato non dovrebbe scadere, come qualcuno paventa.
- il pagamento viene erogato dopo circa sei mesi dalla conclusione del conteggio annuale
- si basa sull’effettiva trasmissione di letture da parte del distributore (di solito e-Distribuzione, nata da Enel nel 1999) a GSE, operazione questa soggetta a guasti ritardi e inceppamenti purtroppo non rari.
L’allaccio alla rete comporta vari oneri ed onori, ed è tra l’altro reso obbligatorio da varie norme e dai vari incentivi quali il Superbonus 110.
In proposito, ricordo che la durata del credito di imposta di quest’ultimo è di cinque anni.
All’atto dell’allaccio, l’utente sottoscrive un contratto di “ritiro dedicato” (RID), per il quale la modalità più frequente attuale è a prezzo fisso, e l’energia viene pagata circa 4 cent/kWh, pressappoco come da tabella più sopra.
Le interpretazioni del rebus normativo 110 che ho letto indicavano che nei primi 5 anni la cessione avrebbe dovuto essere effettuata gratuitamente. Invece, dalle prime esperienze GSE sta pagando il RID come gli altri – sebbene si tratti di cifre modeste. Non sappiamo se questo sia basato su un’altra interpretazione della norma, o se sia dovuto a semplice incertezza.
Al termine del quinquennio però, dal sesto anno in poi la convenzione RID dovrebbe rinnovarsi in automatico, e quindi l’energia in eccesso immessa sarà probabilmente pagata.
Guido Salvestroni, 4 marzo 2022